MUSEO DEGLI ANTICHI MESTIERI IN BICICLETTA “LAVORANDO PEDALANDO”
“La miseria aguzza l’ingegno”, Bruno Rastelli (curatore del museo)
Attraversando la Porta San’Antonio si accede al centro storico di Massa Fermana e, sulla via che conduce alla Chiesa, troviamo il Museo degli antichi mestieri in bicicletta. Il mondo del lavoro oltre un secolo fa era caratterizzato da strumenti di lavoro poco sofisticati, ma la passione e la bravura degli artigiani riuscivano a dare vita a manufatti di grande pregio. Il museo ha un fascino evocativo di un mondo del passato, che non esiste più e che apparteneva ai nostri nonni: una raccolta di pezzi rari che raccontano i mestieri ambulanti del fiorente piccolo artigianato locale.
Bruno Rastelli è il curatore di questo museo che venne istituito per dare spazio alla memoria degli antichi mestieri in bicicletta e conservare molti oggetti e tanti aneddoti raccontati col sorriso negli occhi. Ci accompagna in un viaggio nel tempo fino alle nostre origini.
Artigiani, barbieri, orologiai e maniscalchi utilizzavano la bicicletta per lo svolgimento dei loro mestieri ambulanti nella prima metà del XX secolo fino agli Anni Sessanta: è necessario tramandare la memoria di queste tradizioni per conservare l’identità collettiva di questa piccola e ricca comunità. Lo spirito del museo è quello di mostrare una testimonianza parlante dei mestieri antichi che un tempo venivano svolti dalle comunità locali.
Il Museo Lavorando Pedalando ospita circa 80 mestieri attraverso le 80 biciclette da lavoro attrezzate per svolgere gli antichi mestieri artigianali e ambulanti: dall’arrotino al fabbro, dal ciabattino al sarto. Le biciclette trasportavano tutto l’occorrente per lo svolgimento dei mestieri con creatività e laboriosità, per soddisfare la necessità di realizzare lavori a “regola d’arte” da tramandare di padre in figlio con i pochi mezzi a disposizione.
Questo territorio è abitato da una popolazione laboriosa, ricca di inventiva, che ha saputo dar vita a un artigianato di lunga tradizione e valore soprattutto nella produzione dei cappelli. Il museo narra la storia recente del XX secolo e include anche tante altre curiosità che raccontano l’ingegno e la fatica dei nostri nonni. Le tre sale del museo ospitano, oltre alle biciclette attrezzate per gli antichi mestieri ambulanti, anche una collezione di moto, di biciclette da corsa e da passeggio, per uomo, donna e bambino, una collezione di radio e grammofoni, ferri da stiro, oggetti che raccontano la storia della illuminazione, e non solo.
“La miseria aguzza l’ingegno”, Bruno Rastelli (curatore del museo)
Attraversando la Porta San’Antonio si accede al centro storico di Massa Fermana e, sulla via che conduce alla Chiesa, troviamo il Museo degli antichi mestieri in bicicletta. Il mondo del lavoro oltre un secolo fa era caratterizzato da strumenti di lavoro poco sofisticati, ma la passione e la bravura degli artigiani riuscivano a dare vita a manufatti di grande pregio. Il museo ha un fascino evocativo di un mondo del passato, che non esiste più e che apparteneva ai nostri nonni: una raccolta di pezzi rari che raccontano i mestieri ambulanti del fiorente piccolo artigianato locale.
Bruno Rastelli è il curatore di questo museo che venne istituito per dare spazio alla memoria degli antichi mestieri in bicicletta e conservare molti oggetti e tanti aneddoti raccontati col sorriso negli occhi. Ci accompagna in un viaggio nel tempo fino alle nostre origini.
Artigiani, barbieri, orologiai e maniscalchi utilizzavano la bicicletta per lo svolgimento dei loro mestieri ambulanti nella prima metà del XX secolo fino agli Anni Sessanta: è necessario tramandare la memoria di queste tradizioni per conservare l’identità collettiva di questa piccola e ricca comunità. Lo spirito del museo è quello di mostrare una testimonianza parlante dei mestieri antichi che un tempo venivano svolti dalle comunità locali.
Il Museo Lavorando Pedalando ospita circa 80 mestieri attraverso le 80 biciclette da lavoro attrezzate per svolgere gli antichi mestieri artigianali e ambulanti: dall’arrotino al fabbro, dal ciabattino al sarto. Le biciclette trasportavano tutto l’occorrente per lo svolgimento dei mestieri con creatività e laboriosità, per soddisfare la necessità di realizzare lavori a “regola d’arte” da tramandare di padre in figlio con i pochi mezzi a disposizione.
Questo territorio è abitato da una popolazione laboriosa, ricca di inventiva, che ha saputo dar vita a un artigianato di lunga tradizione e valore soprattutto nella produzione dei cappelli. Il museo narra la storia recente del XX secolo e include anche tante altre curiosità che raccontano l’ingegno e la fatica dei nostri nonni. Le tre sale del museo ospitano, oltre alle biciclette attrezzate per gli antichi mestieri ambulanti, anche una collezione di moto, di biciclette da corsa e da passeggio, per uomo, donna e bambino, una collezione di radio e grammofoni, ferri da stiro, oggetti che raccontano la storia della illuminazione, e non solo.
ALCUNE IMMAGINI
I PUNTI DI INTERESSE
Porta Sant’Antonio
Pinacoteca civica
Museo antichi mestieri in bicicletta
Convento Francescano
Chiesa SS Lorenzo e Ruffino